PALAZZI E VILLE delle MARCHE: a caccia di stampe e di originali
Ho deciso di dare il via a una vera e propria rubrica, dedicata alle mie più recenti e inedite scoperte riguardo la presenza in alcune dimore storiche marchigiane di immagini tratte sostanzialmente da stampe.
Benvenute/i al primo caso di studio.
1. Venere ferita da Amore a PALAZZO PASSARI di Montegiorgio
L’immagine di Venere ferita da Amore, nella Stanza del Tempo che svela la Verità, piano nobile di Palazzo Passari di Montegiorgio, è copia di un affresco realizzato nel 1516 dagli allievi di Raffaello, su disegno del maestro, per la Stufetta del Cardinal Bibbiena (Palazzo Apostolico, Città del Vaticano), la cui decorazione venne commissionata al maestro urbinate dal cardinale Bernardo Dovizi di Bibbiena, concordando con Pietro Bembo i motivi mitologici da inserirvi.
L’immagine è tratta dalle Metamorfosi di Ovidio (Libro X, 525-526) e costituisce l'incipit della storia d’amore di Venere e Adone, illustrata in altri due riquadri con scene successive all'innamoramento della dea.
Ecco la celebre stufetta cinquecentesca e il particolare del riquadro con Venere ferita da Amore.
Questa è invece la stampa neoclassica di Tommaso Piroli, dove la resa del paesaggio campestre è fedele all'originale. Si tratta di un'incisione a semplici contorni, senza particolari indicazioni chiaroscurali, del tipo molto diffuso a partire da inizio Ottocento, generalmente impiegato come illustrazione a corredo di opere storiografiche destinate a un pubblico di artisti e critici d'arte.
Per finire, aggiungo anche la bellissima stampa a guazzo di Michelangelo Maestri, ancora inizio XIX secolo, popolarissimo tra gli stranieri che ne acquistavano le opere come ricordo del Grand Tour compiuito in Italia.
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