Quando
la ricerca cui ti sei dedicata per oltre un anno viene finalmente pubblicata,
sai bene che non stai mettendo la parola fine a nuove e inaspettate scoperte. E
infatti…
In
pochi a Camerino si ricordavano dei
Bruschetti o sapevano riferire con esattezza le coordinate del palazzo
in cui abitarono fino al 1875, anno di morte del conte Saverio. Io
ricostruii la storia del palazzo e della
famiglia, decifrai tutte le immagini presenti nelle decorazioni dei soffitti
del primo piano e ne portai a termine l’interpretazione iconografica, ponendola
in relazione a quanto era emerso riguardo la personalità e le vicende
biografiche del committente.
Per
darvi un’idea del contenuto del mio libro, dal titolo
UN TRANQUILLO
PATRIOTA DI PROVINCIA.
L’APPARTAMENTO “ALL’ULTIMO
GUSTO” DEL CONTE SAVERIO BRUSCHETTI DI CAMERINO (2016),
ne
cito testualmente la quarta di copertina:
Nel 1839,
terminata la ristrutturazione del palazzo sul corso che la famiglia Bruschetti
possedeva a Camerino, il conte Saverio, prossimo al matrimonio, conferisce al
pittore romagnolo Angelo Trevisani l’incarico di decorare le stanze del suo
appartamento al primo piano. Indagati all’interno della storia della famiglia,
ricostruita sulla base di una fortunata ricerca archivistica, i ferventi ideali
patriottici che lo animano si riflettono nella scelta dei soggetti
commissionati: mentre per gli ambienti familiari Saverio seleziona episodi
tratti dalla mitologia greca e dall’Antico Testamento, nelle due stanze
“pubbliche”, destinate a ricevere gli ospiti, le immagini narrano eventi che
appartengono alla storia antica e rinascimentale. Erede del pensiero
democratico e liberale del padre, Cesare bruschetti, valente architetto, oltre
che deputato, nel 1878 realizza il progetto per un ipotetico monumento alla memori
di re Vittorio Emanuele II, dove classicismo e celebrazione delle glorie patrie
si fondono nuovamente in un armonico insieme.
Una
volta presentato al pubblico il 31 gennaio 2016 nella sala conferenze dei Musei
Civici di Camerino, smisi di interessarmene per qualche tempo.
Ero
allora in contatto con Anna Alfieri di Tarquinia (il quinto capitolo del mio
libro è interamente dedicato alle lettere dei Bruschetti che Anna rinvenne
nella sua città, patria di origine di Margherita Mariani, moglie di Saverio). Pochi giorni dopo l’evento
di Camerino. Anna aveva scritto una bella recensione sul portale lextra.news
(https://www.lextra.news/carissimo-papa-lettere-ottocentesche-di-una-ragazza-cornetan..). In seguito mi fece sapere che,
grazie alla circolazione in rete del suo articoletto, gli eredi della famiglia
Bruschetti stavano tentando di contattarmi.
Cominciai così a cercare un loro recapito
telefonico e poi scrissi anche ad un indirizzo trovato on-line…, ma senza successo. Mesi dopo ci riprovai e
questa volta qualcuno rispose al cellulare: era la figlia di Fiorella
Bruschetti, l’ultima erede della casata camerinese. Fiorella, nata cento anni
fa dal dott. Giuseppe Bruschetti, figlio di Vincenzo e Lina Palanca, (la coppia
con la quale chiudevo la genealogia dei Bruschetti di Camerino, non essendo
riuscita ad andare oltre con le notizie allora a mia disposizione), pronipote
di Saverio (il committente dei lavori del 1839), mi attendeva nella sua casa di
Firenze per consegnarmi non solo antichi ricordi, ma anche interessantissimi documenti
inediti.
Di tutto ciò (e di tanto altro ancora) ho
intenzione di raccontarvi nella pagina dedicata a Palazzo Bruschetti di
Camerino, mentre attendiamo che si dia il via alla sua ristrutturazione
post-terremoto 2016, sperando di essere presenti il giorno in cui esso verrà finalmente
riconsegnato alle famiglie che lo abitavano e alla storia della città.
Firenze, 18 marzo 2017 - Casa della Contessa Fiorella Bruschetti - Ritratto di Margherita Mariani (1822-1851).
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