giovedì 11 gennaio 2018

DOCUMENTAZIONE INEDITA SULLA FAMIGLIA BRUSCHETTI

Quando la ricerca cui ti sei dedicata per oltre un anno viene finalmente pubblicata, sai bene che non stai mettendo la parola fine a nuove e inaspettate scoperte. E infatti…

In pochi a Camerino si ricordavano dei  Bruschetti o sapevano riferire con esattezza le coordinate del palazzo in cui abitarono fino al 1875, anno di morte del conte Saverio. Io ricostruii  la storia del palazzo e della famiglia, decifrai tutte le immagini presenti nelle decorazioni dei soffitti del primo piano e ne portai a termine l’interpretazione iconografica, ponendola in relazione a quanto era emerso riguardo la personalità e le vicende biografiche del committente.

Per darvi un’idea del contenuto del mio libro, dal titolo
UN TRANQUILLO PATRIOTA DI PROVINCIA.
L’APPARTAMENTO “ALL’ULTIMO GUSTO” DEL CONTE SAVERIO BRUSCHETTI DI CAMERINO (2016),
ne cito testualmente la quarta di copertina:

Nel 1839, terminata la ristrutturazione del palazzo sul corso che la famiglia Bruschetti possedeva a Camerino, il conte Saverio, prossimo al matrimonio, conferisce al pittore romagnolo Angelo Trevisani l’incarico di decorare le stanze del suo appartamento al primo piano. Indagati all’interno della storia della famiglia, ricostruita sulla base di una fortunata ricerca archivistica, i ferventi ideali patriottici che lo animano si riflettono nella scelta dei soggetti commissionati: mentre per gli ambienti familiari Saverio seleziona episodi tratti dalla mitologia greca e dall’Antico Testamento, nelle due stanze “pubbliche”, destinate a ricevere gli ospiti, le immagini narrano eventi che appartengono alla storia antica e rinascimentale. Erede del pensiero democratico e liberale del padre, Cesare bruschetti, valente architetto, oltre che deputato, nel 1878 realizza il progetto per un ipotetico monumento alla memori di re Vittorio Emanuele II, dove classicismo e celebrazione delle glorie patrie si fondono nuovamente in un armonico insieme.



Una volta presentato al pubblico il 31 gennaio 2016 nella sala conferenze dei Musei Civici di Camerino, smisi di interessarmene per qualche tempo.
Ero allora in contatto con Anna Alfieri di Tarquinia (il quinto capitolo del mio libro è interamente dedicato alle lettere dei Bruschetti che Anna rinvenne nella sua città, patria di origine di Margherita Mariani, moglie di Saverio). Pochi giorni dopo l’evento di Camerino. Anna aveva scritto una bella recensione sul portale lextra.news (https://www.lextra.news/carissimo-papa-lettere-ottocentesche-di-una-ragazza-cornetan..). In seguito mi fece sapere che, grazie alla circolazione in rete del suo articoletto, gli eredi della famiglia Bruschetti stavano tentando di contattarmi.
Cominciai così a cercare un loro recapito telefonico e poi scrissi anche ad un indirizzo trovato on-line…,  ma senza successo. Mesi dopo ci riprovai e questa volta qualcuno rispose al cellulare: era la figlia di Fiorella Bruschetti, l’ultima erede della casata camerinese. Fiorella, nata cento anni fa dal dott. Giuseppe Bruschetti, figlio di Vincenzo e Lina Palanca, (la coppia con la quale chiudevo la genealogia dei Bruschetti di Camerino, non essendo riuscita ad andare oltre con le notizie allora a mia disposizione), pronipote di Saverio (il committente dei lavori del 1839), mi attendeva nella sua casa di Firenze per consegnarmi non solo antichi ricordi, ma anche interessantissimi documenti inediti.

Di tutto ciò (e di tanto altro ancora) ho intenzione di raccontarvi nella pagina dedicata a Palazzo Bruschetti di Camerino, mentre attendiamo che si dia il via alla sua ristrutturazione post-terremoto 2016, sperando di essere presenti il giorno in cui esso verrà finalmente riconsegnato alle famiglie che lo abitavano e alla storia della città. 

Firenze, 18 marzo 2017 - Casa della Contessa Fiorella Bruschetti - Ritratto di Margherita Mariani (1822-1851).

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