A partire dagli anni ’20 del Novecento, Giuseppe Bruschetti, nato
dal secondo matrimonio di Vincenzo junior
con Carolina (detta Lina) Palanca di Livorno, avvenuto nel 1887, si mette alla
ricerca di notizie sulla propria famiglia di origine: in particolare, il
giovane medico sta cercando testimonianze certe sul titolo nobiliare vantato a
Camerino. Dopo la separazione dei genitori, Giuseppe era cresciuto in Toscana
(la madre, Lina, veniva da Livorno); educato nei migliori collegi, non
intrattiene buoni rapporti con il padre che, abbandonata Camerino alla fine
dell’Ottocento, si era stabilito a Pesaro. L’unica figlia, Fiorella Bruschetti,
oggi centenaria, ha conservato nella sua casa di Firenze tutto ciò che Giuseppe
è riuscito a mettere insieme per tentare di ricostruire la storia della propria
illustre dinastia.
Ho deciso di esporre il contenuto di questi preziosi documenti
seguendo un criterio cronologico.
Atto di
matrimonio di Saverio Bruschetti e Margherita Mariani
Previa consultazione degli antichi registri parrocchiali, il 12
luglio 1925 Carlo Scoponi, sacerdote di Tarquinia (VT) - città che fino al 1922 si chiamava Corneto - redige in
latino gli estremi dell’atto di matrimonio di Saverio e Margherita.
“Il 30 gennaio1841 […], l’arcivescovo di Corneto Filippo De
Angelis univa in matrimonio il conte Francesco Saverio, figlio di Vincenzo di
Corneto, e Margherita Mariani, figlia di Benedetto di Corneto, alla presenza
dei testimoni Giovanni Bottoni e Angelo Scappini”, entrambi canonici.
L’unica notizia inedita contenuta in questo foglio (per tutto
quanto riguarda il matrimonio di Saverio e Mita vi rimando alle prime pagine de
“Il carteggio di famiglia”, capitolo V del mio libro), è quella riguardante il
paese di provenienza del padre di Saverio: dal certificato parrocchiale risulta
infatti che Vincenzo Bruschetti senior
è nato in quel di Corneto. I documenti
di cui ero al corrente, conservati presso l’Archivio di Stato Sezione di
Camerino, attestano che i fratelli
Bruschetti (tra i quali lo stesso Vincenzo) si erano trasferiti a Camerino dopo
aver lungamente vissuto a Cingoli, città nella quale compaiono nell’elenco
delle famiglie nobili prima del 1796 (cfr. Un
tranquillo patriota di provincia, pp. 37-40). Il tragitto compiuto dalla
famiglia sembra dunque essere stato il
seguente: di origini cornetane, dalla costa laziale i Bruschetti emigrano e
fanno fortuna nell’entroterra maceratese e precisamente a Cingoli, per poi spostarsi
nuovamente a Camerino dove, entrati a far parte del patriziato cittadino
alla fine del Settecento, si
stabiliscono e prosperano per oltre un secolo.
Le spoglie di Saverio Bruschetti e di Margherita Mariani si trovano al cimitero del Verano a Roma. Il tempietto in stile neoclassico racchiude un sarcofago in porfido sul tetto del quale si adagia l'Angelo della Resurrezione.
Il disegno della tomba si deve a Cesare Bruschetti (1841-1878), architetto e uomo politico, primogenito della coppia (cfr. Un tranquillo patriota di provincia, pp. 226-228).
Le spoglie di Saverio Bruschetti e di Margherita Mariani si trovano al cimitero del Verano a Roma. Il tempietto in stile neoclassico racchiude un sarcofago in porfido sul tetto del quale si adagia l'Angelo della Resurrezione.